I MEZZI DI TRASPORTO: DUE NUOVE VESPE PX ACCOMPAGNATE DA UNA “NONNA” CLASSE 1954
Giugno 13, 2016 4:51 pm
Mi è sempre piaciuto il profumo di benzina e gomma bruciata e fin da piccolo mi hanno appassionato molto di più gli sport a motore che il calcio. Uno dei miei ricordi più belli, è la prima volta che ho preso, a 13 anni, la Fiat 500 di mia mamma per provare a guidare nel cortile di casa a Milano. Faticavo arrivare ai pedali e quasi la rigo contro il muro dei box!
Appena ho avuto l’età e una opportunità sono salito su una due ruote e non ho più smesso: dal mitico Ciao della Piaggio al Fantic Motor Caballero Super 6M, per poi guidare la Vespa Primavera 125 e passare più avanti alla Cagiva 350 e alla Honda 900 CBR. Da qualche anno sono proprietario di una Harley Davidson che praticamente guido tutti i giorni.
A chi mi chiede perché un viaggio in moto anziché a bordo di una più comoda auto rispondo che evidentemente non ha mai provato le sensazioni che ti regalano le due ruote.
Guidare una moto ti fa godere di un pieno senso di libertà.
Stare all’aria libera anziché rinchiusi nel piccolo spazio di un abitacolo sveglia le nostre facoltà percettive. Si sentono i raggi del sole o l’acqua della pioggia sulla pelle, con i cambi di temperatura che la meteorologia ci riserva lungo il percorso. L’olfatto sperimenta le variazioni nell’aria che respiriamo durante il viaggio, passando dagli odori delle città ai profumi dei fiori o dell’erba tagliata dei campi. L’udito coglie tutti i rumori della vita che si svolge lungo l’itinerario.
Macinare chilometri sulle due ruote è un insieme di sensazioni uniche, che ti fa vivere il viaggio a diretto contatto con il mondo che ti circonda.
E proprio per vivere i diciotto giorni dell’evento nella forma più completa, andremo in moto.
Deciso il tipo di mezzo e avendo chiaro che lo scopo dell’evento Italia che Piace è quello di documentare l’eccellenza italiana, la nostra scelta è andata immediatamente sulla Vespa, che quest’anno compie 70 anni e alla quale volevamo rendere il nostro modesto omaggio.
Questo scooter, da molti criticato alla sua presentazione per quella sua strana forma e le ruote piccole, è riuscito a resistere alle mode che vanno e vengono e con piccoli restyling, che non hanno mai modificato in modo sostanziale l’idea iniziale, ha guadagnato il proprio meritato spazio nella galleria delle icone del design e della genialità italiana, riconosciuta in tutto il mondo.
La Vespa è per me il simbolo della vera libertà. Quella libertà che sperimenta solo chi ha il coraggio di andare sempre avanti, senza essere condizionato dalle esperienze passate, ma con le idee chiare fino all’obbiettivo.
La Vespa per me rappresenta quella determinazione che hanno solo le persone che credono nei propri sogni e non si arrendono fino a realizzarli.
È così il prossimo 11 luglio partiremo da Pontedera con due nuove Vespe PX150 accompagnate dalla nonna Vespa faro basso classe 1954 per il nostro viaggio attraverso l’Italia.
Buona strada a tutti!
Pier
Categoria: Italia che piace